#08 LA COSA: Il perché di un fischietto

Dopo una breve ricerca sulla storia del luogo di partenza del nostro viaggio è giunto il momento di restringere la nostra attenzione sulla "cosa"... nel secondo post del blog avevo anticipato sommariamente le ragioni della scelta del fischietto ma in questo post cercherò di precisare meglio il motivo di tale scelta. Come si può vedere dai post precedenti, Lanzo Torinese è un luogo ricco di storia e avrei potuto scegliere molti oggetti che si legassero ad essa senza considerare il fatto che questi avrebbero limitato il mio spirito da "Storytelling animal" (J.Gottshall). Nella scelta dell'oggetto mi sono quindi posto l'obbiettivo di uscire dagli schemi e da tutte le scelte più scontate e partendo dalla stazione della cittadina ho scelto quella cosa che ha rappresentato e che rappresenta ancora oggi la figura del capotreno il fischietto... Sono rimasto ispirato da un mottetto di E.Montale che vi riporto...

Addii, fischi nel buio, cenni, tosse.

Addii, fischi nel buio, cenni, tosse
e sportelli abbassati. E' l'ora. Forse
gli automi hanno ragione. Come appaiono
dai corridoi, murati!
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
- Presti anche tu alla fioca
litania del tuo rapido quest'orrida
e fedele cadenza di carioca? -


(Eugenio Montale, Le occasioni, mottetti)

Nella prima parte il poeta si riferisce all'addio per l'innamora in partenza, descrive il luogo della stazione con grande precisione, "fischi nel buio, cenni ,tosse" poi si adira contro la società che rimane impassibile a questa "cadenza di carioca" e si adegua quasi come un "automa" ai ritmi dell'industria allora ecco che la stazione i fischi del treno o del fischietto del capotreno, sono alla base di emozioni primordiali dell'essere umano, il "dolore" di un addio che si trasforma in una malinconia rabbiosa verso la realtà che circonda l'autore ma anche in un senso di insicurezza nel partire verso una meta sconosciuta. In questo contesto un fischietto si trasforma in ciò che materializza l'evoluzione di una società e citando L.Tolstoj...

Per studiare le leggi della storia dobbiamo sostituire completamente l’oggetto della nostra indagine, lasciare in pace i re, i ministri e i generali, e studiare quegli elementi omogenei e infinitesimali che condizionano il comportamento delle masse.

Per questo motivo da qui in avanti analizzerò tutte le sfaccettature storiche e materiali di un fischietto, cercando di non perdere mai di vista l'anima "industriale" del mio luogo di partenza che il più delle volte, viene tralasciata in virtù della storia "classica".

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